Dall’inizio della crisi economica greca le società pubbliche di gestione dell’acqua di Atene (EYDAP) e di Salonicco (EYATH) sono state messe fra gli attivi da privatizzare secondo l’accordo fra il governo greco e i suoi creditori.
Dopo due anni di lotte condotte da vari gruppi ad Atene (Save Greek Water) e a Salonicco (Movimento 136, Water Warriors, SOSte à nero), due avvenimenti importanti hanno costretto il governo a fare marcia indietro. Uno è stato il referendum popolare a Salonicco (18 Maggio 2014) dove il 98% degli abitanti ha votato contro la privatizzazione di EYATH, l’altro è stata la decisione 1906/2014 del Consiglio di Stato che ha sancito che la privatizzazione di EYDAP è incostituzionale.
Ma l’accordo sul terzo memorandum spinge di nuovo verso la privatizzazionedei servizi idrici. Nell’ultimo piano di privatizzazione c’è una disposizione per la vendita dell’11% di EYDAP e del 23% di EYATH (lasciando così allo Stato solo il 50% più uno delle azioni) e c’è la volontà di includere le due società, nella loro interezza, in un « super-fondo » che "non apparterebbe né al pubblico né, in senso più esteso al settore pubblico".