Il lungo cammino verso la partecipazione del pubblico nella gestione dell’acqua a Montpellier

A maggio 2014, dopo 25 anni di gestione privata da parte di Veolia, la metropoli di Montpellier ha deciso di ritornare a una gestione pubblica del proprio servizio di produzione e distribuzione di acqua potabile.

Un contesto politico molto particolare ha consentito al collettivo guidato dall’associazione Eau Secours 34 di esercitare forti, decisive pressioni sulle autorità locali per ritornare non solo ad una gestione pubblica dell’acqua, ma anche ad una governance più trasparente e democratica del servizio, con una reale partecipazione degli utenti.

In particolare, è stato richiesto che il servizio sia gestito da un ente pubblico con una rappresentanza degli utenti nel proprio consiglio di amministrazione e con la creazione di una commissione metropolitana chiamata « Observatoire de l'eau » (Osservatorio dell’acqua), costituita da tutte le parti interessate, utenti inclusi. Entrambe le richieste sono state accettate.

In Francia, esiste una sola istituzione pubblica chiamata « Régie à autonomie financière et personnalité morale » in cui è prevista la partecipazione, nel proprio Consiglio di amministrazione, di rappresentanti degli utenti e dei lavoratori con diritto di voto. Trattandosi di una previsione non costrittiva, la maggior parte delle Régies, non hanno rappresentanti della società civile e dei lavoratori all’interno dei propri consigli di amministrazione.

Il « Code Général des Collectivités Territoriales » (Codice Generale degli Enti Territoriali) stabilisce che ad eleggere non solo il presidente, ma anche più del 50% della totalità dei membri del consiglio di amministrazione siano gli Enti Territoriali. I membri del consiglio di amministrazione sono tutti volontari, nominati dal presidente dell’associazione intercomunale, dal sindaco o dal presidente dell’unione dei comuni.

E’ questo il tipo d’istituzione pubblica che è stato scelto per gestire il servizio di distribuzione e di produzione di acqua potabile a Montpellier, operativo dal 1° gennaio 2016.

Il consiglio di amministrazione della  « Régie des eaux de la métropole de Montpellier » (Azienda Speciale dell’acqua della metropoli di Montpellier) è costituito da 14 rappresentanti metropolitani eletti, 4 rappresentanti della società civile, tra cui Eau Secours 34, 1 rappresentante dei lavoratori e 1 persona qualificata. Tuttavia, nonostante il forte assenteismo dei membri eletti dalle riunioni del consiglio di amministrazione, essi ritengono comunque la maggioranza per il raggiungimento del quorum (idem per Eau de Paris). Di conseguenza, il potere compensativo delle società civile e dei lavoratori nel consiglio di amministrazione è di fatto limitato.

Il consiglio di amministrazione è chiamato a votare su molte questioni riguardanti il funzionamento della Régie. Ma bisogna essere consapevoli del fatto che la maggior parte delle delibere è di natura puramente amministrative e non politica: ad esempio, il potere di firma concessa al direttore della Régie per un appalto pubblico per l’acquisto di materiale. Per quanto riguarda le votazioni di tipo politico, sono perlopiù fortemente inquadrate com’è il caso del bilancio previsionale. Il bilancio previsionale è presentato dal contabile della Régie, un agente pubblico distaccato dal Ministero delle finanze. Deve essere equilibrato, il che impone margini di manovra limitati. Infine, alcune decisioni riguardanti la gestione della Régie sono prese all’esterno del consiglio di amministrazione. Ad esempio il Piano per l’acqua potabile votato all’unanimità dal consiglio metropolitano nel 2015 impone alla Régie un certo numero di investimenti destinati ad indebitare la Régie e di cui contestiamo l’utilità.

L’Osservatorio dell’acqua è stato creato circa 6 mesi fa, dopo un anno di difficile negoziato con la Sezione acqua e risanamento della metropoli (servizi amministrativi). Il presidente e i 45 membri sono stati nominati dal presidente della metropoli di Montpellier. La sessione inaugurale si è svolta il 22 marzo 2017.

L’Observatoire de l'Eau de Montpellier Métropole (OMME, Osservatorio dell’Acqua di Montpellier Metropoli) è simile all’Observatoire Parisien de l'Eau (Osservatorio dell’acqua di Parigi), ma con alcune differenza.

L’OMME è costituito da 4 collegi: i rappresentanti eletti (11 persone), le istituzioni (11 persone tra cui il direttore della Régie), gli utenti (12 persone tra cui un rappresentante di Eau Secours 34) e i ricercatori (11 persone tutte provenienti dal polo di competitività acqua di Montpellier). La composizione dell’OMME va rinnovata dopo ogni elezione comunale.

La logistica dell’OMME è gestita da una Segretariato con un budget di 10.000 euro l’anno. Il Segretariato è composto di funzionari della Sezione acqua e risanamento.

Il ruolo dell’OMME è quello di fornire pareri consultivi alla metropoli sulla sua politica dell’acqua. Ciò va ben oltre i servizi idrici e di risanamento. L’OMME dovrebbe inoltre tener conto delle risorse idriche disponibili e della loro conservazione, della questione ambientale e della condivisione intercomunale dell’acqua con i comuni circostanti.

La metropoli di Montpellier può richiedere pareri consultivi all’OMME, come l’OMME può fornire di iniziativa propria, pareri consultivi su temi che ritiene importanti.

L’Osservatorio Mediterraneo dell’Acqua a Montpellier è in fase di implementazione.

Si tratta di un Ufficio di 12 membri appartenenti ai 4 collegi, costituito per assistere il presidente dell’OMME nella selezione dei temi da affrontare, l’organizzazione di gruppi di lavoro e la validazione di documenti prodotti da questi gruppi di lavoro. Il rappresentante di Eau Secours 34 è parte di quest’Ufficio per controbilanciare la presenza in esso di operatori privati e rappresentanti eletti dei comuni in cui la gestione dell’acqua è stata delegata a privati.

È stato istituito un gruppo di lavoro per pilotare l’implementazione del sito web dell’OMME e dei relativi strumenti di comunicazione sotto la direzione del rappresentante di Eau Secours 34. Il sito web dovrà essere operativo entro il 2018. Altri gruppi di lavoro saranno istituiti prima della fine dell’anno di cui uno dedicato alla questione del risanamento, tema molto controverso nell’area della metropoli di Montpellier.

Sono previste tra 2 e 4 sessioni plenarie l’anno. Queste sessioni plenarie saranno aperte al pubblico che potrà chiedere chiarimenti all’OMME e alla metropoli di Montpellier. Si tratta di un importante passo in avanti in fatto di democrazia e di partecipazione del pubblico.

Quali conclusioni provvisorie sono tratte da Eau Secours 34?

1- L’implementazione di meccanismi di partecipazione del pubblico dipende dalla buona volontà del presidente de l’intercomunità e del suo vice-presidente incaricato dall’acqua e risanamento. Per rendere questi meccanismi obbligatori occorrerà modificare la legislazione nazionale. E come a Berlino, non esiste volontà politica in tal senso.

2- I rappresentanti eletti delle collettività locali e, ancor di più, dei servizi amministrativi non si fidano della società civile e temono che la loro gestione dell’acqua sia contestata. Questo spiega il motivo della bassa presenza di rappresentanti della società civile in seno ai CA della Régie, della CCSPL (Commissioni consultative dei servizi pubblici locali) o degli Osservatori dell’acqua. Ad esempio, la metropoli di Montpellier si è opposta a che Eau Secours 34 diventi membro della CCSPL.

3- Nulla è definitivo. Bisogna sempre lottare in favore dei meccanismi di partecipazione del pubblico, meccanismi che possono essere svuotati dal loro contenuto in qualunque momento e perfino sparire del tutto dopo un’elezione comunale.