La Giornata mondiale delle zone umide: Il Movimento Europeo per l’Acqua invita a difendere il Delta dell'Ebro

Bruxelles, 2 febbraio 2016

L'EBRO

L’Ebro è il terzo fiume più lungo del Mediterraneo, dopo il Rodano e il Nilo. Il suo corso attraversa nove comunità autonome in Spagna prima di sfociare nel Mar Mediterraneo, dove forma il Delta dell'Ebro (Catalogna).

Il Delta è una delle più vaste zone umide costiere rimanenti in Europa. Questa zona di delta di quasi 8000 Ha è stata dichiarata Parco Nazionale ed è stata riconosciuta come sito d’importanza internazionale dalla Convenzione di Ramsar sulle zone umide, come zona di protezione speciale per gli uccelli (SPAB - 79/409 / CEE), come area d’interesse comunitario (CIA - 85/337/CEE) e come Riserva della Biosfera UNESCO.

IL PROBLEMA

L’intenso consumo di acqua in tutto il bacino dell'Ebro sottopone il fiume a forti pressioni e nuoce alla sua funzionalità ecologica. In particolare, il Delta, la sezione più vulnerabile del fiume, subisce una drastica riduzione dei flussi di acqua e apporto di sedimenti. Questo porta al cedimento di tutta l’area del delta, che ora si abbassa ad una velocità di 0,3 cm l'anno. Le previsioni sul cambiamento climatico dimostrano con certezza come questo fenomeno, insieme all'aumento del livello del mare, condurrà alla scomparsa dell’80% del territorio nel corso del prossimo secolo. 

Perche ? L'attuale Piano di gestione delle risorse idriche è una frode.

FRODE POLITICA – La politica del governo spagnolo che offre l’acqua ai migliori offerenti trascura quanto stabilito dalla Direttiva Quadro sulle Acque (DQA), cioè il vincolo di fissare il flusso minimo dei fiumi prima di provvedere alla "ripartizione" delle risorse idriche. Ciò conduce a una sovra-allocazione cronica delle risorse del fiume.

Il Piano di Gestione del Bacino per il fiume Ebro (RBMP, River Basin Management Plan) è stato approvato dal governo spagnolo per soddisfare "impegni" presi con gli agricoltori/utilizzatori, ma gli obiettivi della DQA sono stati snaturati con politiche di "fatto compiuto". Di fatto, le misure previste dal RBMP approvato prevengono l’attuazione dei flussi minimi scontrandosi direttamente con gli obiettivi ambientali previsti dalla legislazione europea. 

FRODE TECNICA - Non sono disponibili dati per effettuare una vera e propria valutazione del piano di misure, e modifica lo stato dei corpi idrici, dal momento che il controllo di qualità delle acque e dei programmi di controllo sono ora arrestate dalla mancanza di fondi. La struttura e i calcoli dei progetti contenuti nel RBMP presentano diversi "errori" e incoerenze. Mentre il fiume ha ora meno 10% del suo flusso naturale e senza prendere l’impatto del cambiamento climatico in considerazione, il Piano prevede la costruzione di 56 nuove dighe e l’aggiunta di 463 700 ettari (3 115 Hm3 / anno) da irrigare.

FRODE ECONOMICA - Il Piano di gestione (RBMP) con durata di sei anni costerà ai cittadini spagnoli circa € 800.000.000 l’anno e i conti sono molto oscuri.

"In molti casi, l'identificazione dei costi e dei ricavi nel bacino dell'Ebro sono una mera stima".
"La proliferazione di aziende pubbliche e private coinvolte nella gestione delle acque nel bacino rappresenta un ostacolo per la trasparenza delle responsabilità delle partecipazioni".
Piano di gestione del bacino idrografico dell'Ebro

Nessun controllo è effettuato per verificare se il denaro pubblico è speso correttamente e sono stati rilevati diversi "trucchi" contabili tesi a sopravvalutare il ricavo dalle infrastrutture e a sottovalutare il costo totale delle operazioni. OPere idrauliche come questi, in uno stato prossimo alla bancarotta, dove vigono la corruzione e un’economia del debito, portano alla privatizzazione dei servizi e a mercati dell'acqua. Fondi pubblici europei intesi a rafforzare lo sviluppo rurale andranno ad alimentare il commercio speculativo dell’acqua tramite trasferimenti tra bacini.

LA RISPOSTA - I gruppi sociali e altri attivisti del basso bacino del fiume Ebro hanno lavorato intensamente nel corso degli ultimi 10 anni nel tentativo di bloccare a tutti i livelli, l'attuale politica spagnola sull’acqua, inducendo la Commissione europea a intraprendere azioni legali e a imporre sanzioni pecuniarie contro la Spagna.

Il caso Ebro è stato presentato anche alla commissione per le petizioni del Parlamento europeo (Petizione 0938/2012), e per 3 volte la gente del Delta ha difeso la loro richiesta di giustizia.

Il background tecnico di questa petizione indica la violazione di, almeno, le seguenti direttive: Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE, Uccelli 79/409/CEE, Habitat 92/43/CEE, Responsabilità ambientale 2004/35/CE, Valutazione di impatto ambientale 2001/42/CE, Nitrati 91/676/CEE, Mare 2008/56/CE.

Il Parlamento europeo ha accettato la petizione trasmettendola alla Commissione, la quale afferma di essere a conoscenza delle violazioni spagnole per il RBMP dell’Ebro, di avere identificato le violazioni e di avere comunicato al governo spagnolo la necessità di correggere - inter alia - i flussi ambientali per il fiume. Tuttavia l'8 gennaio il nuovo piano di gestione per il fiume Ebro è stato adottato dal governo spagnolo (Consiglio dell'acqua) e pubblicato nella Gazzetta ufficiale spagnola (Boletín Oficial del Estado) 11 giorni dopo. 

"L'Ebro, sia per il suo impatto sociale che ambientale diventa il più grande "banco di prova" per tutti i fiumi europei e questa battaglia è la chiave per la credibilità futura delle politiche ambientali europee."
Susanna Abella – Plataforma en Defensa de l'Ebre

L'8 febbraio 2016, sei membri del Parlamento europeo delegati dalla Commissione per le petizioni (due rappresentanti polacchi e slovacchi del Partito popolare europeo, due rappresentanti lituani e svedesi del Partito Verde europeo, un rappresentante italiano di Europa per la Libertà e Democrazia Diretta e un rappresentante greco della Sinistra unitaria europea / Sinistra verde nordica), e quattro membri spagnoli del Parlamento europeo visiteranno il delta dell'Ebro. Lo scopo è di osservare la situazione e di ottenere informazioni circa la frode e le violazioni del diritto europeo a carico del governo spagnolo. Al loro ritorno, la delegazione dovrà presentare una relazione specifica alla Commissione Ambiente del Parlamento europeo. Una valutazione negativa del RBMP dell’Ebro rafforzerebbe l'azione legale contro il governo spagnolo a favore della conservazione dei mezzi di sussistenza delle persone del Delta dell'Ebro.

E ORA? OCCORRE FARE PROVA DI DETERMINAZIONE !

Domenica 7 febbraio 2016, l'intera popolazione catalana è chiamata a partecipare ad una manifestazione decisiva per denunciare la truffa del RBMP dell’Ebro e richiedere l’abolizione del Piano idrologico nazionale spagnolo.

Questa dimostrazione vuole, e riuscirà, a dimostrare l’opposizione del popolo alle perverse politiche spagnole per cancellare ogni dubbio circa il sostegno popolare della richiesta di giustizia per il Delta dell'Ebro.

Con lo slogan "L'Ebro senza i suoi flussi uccide il Delta", persone provenienti da tutto il bacino e il resto della Catalogna marceranno attraverso Amposta, vestite di blu e unite dal simbolo di questa lunga battaglia: un tubo annodato!

Il Movimento europeo per l’acqua esprime la sua solidarietà al popolo del Delta dell'Ebro e sarà al suo fianco durante questa dimostrazione.

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