Fornire acqua potabile a Istanbul

La fornitura di acqua potabile di qualità e in quantità adeguate è un problema che le autorità competenti devono affrontare nelle città metropolitane il cui sviluppo raggiunge ormai i limiti della sostenibilità. Istanbul sta facendo i conti con questo problema per i suoi 10 milioni e oltre di abitanti, pur disponendo di 6 fonti di approvvigionamento.

Quasi tutta (97%) l’acqua potabile di Istanbul proviene da acque di superficie raccolte in serbatoi. La fonte più importante è il sistema Omerli-Darlik nel versante asiatico e il sistema Terkos-Alibeykoy su quello europeo. Entrambi sono composti da dighe, serbatoi, impianti di trattamento e condotte. La maggior parte dei serbatoi che riforniscono Istanbul sono situati all’interno dell’area metropolitana e sono esposti all’inquinamento proveniente da insediamenti privi di adeguati servizi igienico-sanitari.

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Reggio Emilia verso la ripubblicizzazione dell'acqua!

Il percorso verso la ri-pubblicizzaione della gestione del Servizio Idrico Integrato in provincia di Reggio Emilia, ieri ha fatto un altro importantissimo passo avanti.

Con 27 voti favorevoli e soli 3 astenuti la mozione presentata dal Comitato Acqua Bene Comune è stata approvata in Consiglio Comunale. Dopo una discussione in aula molto intensa e partecipata, durata diverse ore, la maggioranza dei consiglieri della Sala del Tricolore  ha votato quasi all'unanimità il testo sui cui il Comitato ha raccolto oltre 1500 firme di cittadini. Un testo elaborato durante l'estate in un tavolo allargato (a cui hanno partecipato tante persone, gruppi, associazioni e partiti)  per trovare risposta alla domanda che i cittadini continuavano a fare: “Perchè a Reggio Emilia non viene applicato il referendum e l'acqua è ancora gestita dal privato?”.

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La Corte Costituzionale italiana fa saltare le privatizzazioni di acqua

Grande vittoria dei movimenti, la Corte Costituzionale fa saltare le privatizzazioni di acqua e servizi pubblici locali.

Oggi, 20 Luglio, la Corte Costituzionale restituisce la voce ai cittadini italiani e la democrazia al nostro Paese. Lo fa dichiarando incostituzionale, quindi inammissibile, l’articolo 4 del decreto legge 138 del 13 Agosto 2011, con il quale, il Governo Berlusconi, calpestava il risultato referendario e rintroduceva la privatizzazione dei servizi pubblici locali. Questa sentenza blocca anche tutte le modificazioni successive, compresa quelle del Governo Monti.

La sentenza esplicita chiaramente il vincolo referendario infranto con l’articolo 4 e dichiara che la legge approvata dal Governo Berlusconi violava l’articolo 75 della Costituzione. Viene confermato quello che sostenemmo un anno fa, cioè come quel provvedimento reintroducesse  la privatizzazione dei servizi pubblici e calpestasse la volontà dei cittadini.

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