Il trattato di libero scambio tra l’Unione Europea e il Canada minaccia la gestione dell’acqua

Bruxelles, 30 ottobre, 2015

Durante i negoziati segreti sul trattato di libero scambio tra l’Unione Europea e il Canada (CETA), La Commissione europea aveva sempre affermato che l’acqua era esclusa dal trattato e che non sarebbe stata rimessa in discussione la questione della scelta da parte delle pubbliche autorità del modo di gestione dei servizi di interesse economico generale (SIEG) connessi all’acqua (produzione e distribuzione dell’acqua potabile, fognature ecc.). La lettura del testo consolidato del CETA reso pubblico il 26 settembre 2014 dimostra che la realtà è tutt’altra.

Diritti e Doveri riguardo all’Acqua

L’articolo dal titolo « Diritti e Doveri riguardo all’Acqua » (Rights and Obligations Relating to Water) è redatto in termini giuridici elusivi e a volte contraddittori rispetto alla legislazione europea e alle legislazioni nazionali. Non c’è dubbio: l’ambiguità e i difetti giuridici di tale articolo faciliteranno in Europa e in Canada l’accaparramento dell’acqua da parte delle multinazionali. L’articolo afferma che « l’acqua al suo stato naturale […] non è una merce o un prodotto e perciò […] non è soggetta alle condizioni dell’Accordo ». Ora, la quasi totalità degli usi dell’acqua (potabile, fognatura, irrigazione agricola…) riguarda un’acqua estratta dall’ambiente naturale ed è perciò considerata un bene e un prodotto, e potrà essere trattata come una merce e pertanto soggetta alle disposizioni CETA. L’articolo prosegue: « Qualora una Parte permetta l’uso commerciale di una specifica fonte idrica, dovrà farlo in modo compatibile con il presente Accordo » ma non vengono però chiaramente definiti né « uso commerciale », né « fonte idrica specifica ». Attualmente in Europa i diritti di prelievo di acqua sono concessi dagli Stati con criteri diversi dalle regole riguardanti il commercio e l’investimento presenti nei trattati di libero scambio. Stanti queste condizioni, come considerare quest’articolo se non come uno strumento in più per andare verso la mercificazione dell’acqua?

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Il Parlamento europeo vota per il diritto all'acqua in Europa!

Bruxelles, 8 Settembre 2015.

Il voto di oggi è una Vittoria per la democrazia, la società civile e per ciascuno dei quasi due milioni di cittadini che hanno firmato l’Iniziativa Cittadina Europea sul Diritto all’Acqua.

Il rapporto sul seguito dell’Iniziativa Cittadina Europea Right2Water, sostenuto oggi al Parlamento Europeo dalla maggioranza dei parlamentari, è stato approvato senza cambiamenti rilevanti nonostante una contromozione presentanta dal gruppo del PPE e dei Conservatori e Riformisti.

La posizione del Parlamento Europeo sul diritto all’acqua è chiara !

La Commissione è chiamata a implementare il diritto all’acqua in Europa attraverso strumenti legislativi efficaci che rendano il diritto umano all’acqua e ai servizi igienici sanitari una realtà.

L’acqua è riconosciuta come vitale per la vita umana e la dignità e non può essere trattata come una merce. Per questo motivo i servizi idrici devono essere esclusi dagli accordi di commercio, come il TTIP.

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Dichiarazione del Movimento Europeo per l'Acqua a Bruxelles

Bruxelles, il 23 marzo 2015.

Organizzazioni e movimenti per l'acqua da Portogallo, Spagna, Italia, Grecia etc. e numerose organizzazioni europee si sono riunite a Bruxelles per reclamare il riconoscimento del diritto umano all'acqua in Europa. Chiediamo alle altre organizzazioni presenti in Europa di unirsi a questo documento di solidarietà con la società civile coreana che organizza il Forum Alternativo per l'Acqua in Aprile

Il Movimento Europeo per l'Acqua continua la sua battaglia perchè l'accesso all'acqua e all'igiene sia riconosciuto come un diritto umano in Europa. I quasi due milioni di firme della prima iniziativa Cittadina Europea dimostrano quanto il movimento europeo per l'acqua sia cresciuto in forza e dimensione. Dopo il referendum italiano, il ritiro dell'acqua dalla lista dei beni privatizzabili in Grecia e il movimento di massa contro la privatizzazione in Irlanda proprio in questi giorni guardiamo a come rinforzare ulteriormente la rete dei movimenti per l'acqua in Europa.

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Dichiarazione di Daegu sul diritto umano all’acqua

Questa dichiarazione è stata sciritta dai movimenti coreani e globali per l’acqua riuniti al Forum Alternativo per l’Acqua a Daegu.

Fra il 12 e il 14 aprile la società civile coreana ha ospitato il forum alternative per l’acqua a Daegu in opposizione al settimo Forum Mondiale per l’aqua guidato dalle multinazionali, che ha avuto luogo nella medesima città. Una delle preccupazoni del sindacato coreano degli impiegati KGEU (fra i principali organizzatori dell’evento) era la presenza della multinazionale francese dell’acqua, Veolia. La KGEU sostiene infatti che la Veolia ha usato il Forum Mondiale per l’Acqua (delle multinazionali) per rinforzare i suoi interessi nella regione (più informazioni qui). La KGEU sta combattendo per mantenere l’acqua pubblica in Corea e rappresenta 140000 impiegati del settore pubblico, ma le è stato rifiutato lo statuto legale dal governo coreano.

Dichiarazione di Daegu Gyoungbuk sul diritto umano all’acqua

L’acqua è vita ed è un diritto umano.
Noi dichiariamo il nostro impegno per proteggere e realizzare forti servizi idrici pubblici per tutti!

In commemorazione del quinto anniversario della risoluzione ONU 64/992 sul diritto umano all’acqua e in celebrazione del quindicesimo anniversario della battaglia di Cochabamba contro la privatizzazione dell’acqua e le successive tappe della battaglia del movimento mondiale per l’acqua contro il forum mondiale dell’acqua delle multinazionali (Giappone 2003, Messico 2006, Turchia 2009, Francia 2012) noi qui presenti al Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua a Daegu, dichiaramo:

1. Il Forum Mondiale per l’Acqua è illeggittimo : è un evento organizzato dalle multinazionali per promuovere l’accesso al mercato per le multinazionali dell’acqua nel settore dell’acqua e dell’igiene. Questo forum da alle multinazionali un accesso privilegiato ai politici a porte chiuse e non dovrebbe essere usato per proporre politiche relative alla crisi idrica globale. Le politiche pubbliche sull’acqua andrebbero discusse democraticamente in consultazioni pubbliche e in particolare con le comunità coinvolte.

2. l’acqua è un diritto umano : Le avide pratiche orientate al profitto delle multinazionali dell’acqua minacciano il diritto umano universale all’acqua. La privatizzazione dell’acqua, nelle sue varie forme ha portato a palesi violazioni di questo diritto attraverso aumento delle tariffe, degradazione della qualità dell’acqua, inefficienza, corruzione e distruzione dell’ambiente. Il diritto umano all’acqua viene anche violato dalla distruzione dei bacini e dalla mercificazione delle risorse idriche attraverso dighe, infrastrutture, deviazione dei corsi d’acqua, industra estrattiva, frattuerazioni idrauliche e altre simili azioni dannose.

3. l’acqua è parte dei beni comuni : I servizi idrici devono essere pubblici e gestito nel riconoscimento dell’acqua come parte vitale dei beni comuni. Continueremo a lavorare insieme per fermare la privatizzazione e per rimunicipalizzare l’acqua. Chiediamo al settore pubblico – governi locali e statali – di migliorare la gestione sociale e ecologica dell’acqua e delle risorse idriche e di risolvere le dispute locali dove necessario. La gestione pubblica e comunitaria deve essere rafforzata assicurando trasparenza, responsabilità, accesso alle informazioni e partecipazione pubblica alla presa di decisioni. Sollecitiamo il governo coreano a promuovere politiche che rinforzino i servizi pubblici relativamente all’acqua e all’igiene e chiediamo la fine di tutte le negoziazioni con la multinazionale francese Veolia.

4. Chiediamo che l’Agenda Post 2015 Development riconosca l’acqua e l’igiene come un diritto umano e come parte dei beni comuni. Se l’Agenda di sviluppo  non è si poggia su una prospettiva basata sui diritti umani e i beni comuni, rischierà di facilitare la mercificazione delle risorse e la privatizzazione dei servizi.

5. Continueremo a supportare le lotte di ciascuno all’interno del movimento globale per l’acqua. Rinforzeremo  i nostri legami di solidarità nelle nostre battaglie per fermare la privatizzazione e promuovere servizi idrici pubblici di qualità al livello comunitario, nazionale e globale. Da Daegu Gyoungbuk, in Corea ci colleghiamo alle battaglie e alle vittorie contro la privatizzazione nel mondo.

4 aprile 2015
I partecipanti al Forum Alternativo dell'acqua a Daegu

Vogliamo il diritto umano all’acqua, ora!

Appello alla mobilitazione europea per l’acqua, 22-24 marzo 2015

Da anni come Movimento Europeo dell’Acqua ricordiamo a tutti che l’accesso all’acqua ed ai servizi igenico-sanitari è un diritto umano come confermato dalla stessa Onu nel 2010. Il nostro Movimento è stato parte integrante di una coalizione sociale che è riuscita a creare un interesse ed un appoggio così vasto da permettere a due milioni di persone di essere ascoltate nella Unione Europea. E’ passato, però, già un anno dalla risposta “ positiva “ della Commissione Europea alla prima Iniziativa dei Cittadini Europei e stiamo ancora aspettando interventi concreti in merito.

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